«La gloria del Signore brilla sopra di te», dice la Scrittura; e i Magi, illuminati dalla stella, si mettono in cammino: l’«abbiamo vista e siamo venuti ad adorarlo», racconta il vangelo di oggi.
La luce manifesta, rivela, illumina; solo chi vuole sottrarsi riesce a rimane chiuso in se stesso, costretto alle tenebre del proprio vivere, senza cercare e senza speranza.
La logica di questa festa dell’Epifania è la logica della chiamata-risposta; Dio non impone, dissemina la nostra vita di segnali, di proposte, di eventi che orientano il desiderio del cuore all’incontro, i passi alla meta, il vivere alla gioia.
Dipende da ciascuno di noi rispondere all’invito, percepire la luce della stella e mettersi in cammino, cercare anche oltre le difficoltà, anche quando si smarrisce la luce ma si sa che, avendola vista, non può dileguarsi per sempre. Anche il saper attendere è parte della ricerca… anche chiedere e informarsi è espressione di voler trovare…
Nella storia dei Magi ci sono tutti gli elementi di un cammino di fede. Alzando il loro sguardo verso il cielo perché non si accontentano della terra, i Magi hanno trovato un segno! E se si ingannassero? Se non fosse così importante? Tutti quelli che hanno fatto la loro stessa esperienza sanno bene che ci sono segni che afferrano la mente e il cuore ed inducono a muoversi, a partire.
E in effetti partono perché li muove il segreto desiderio di decifrare quella traccia che è stata loro offerta; partono e accettano di abbandonare tutto pur di dare compimento a questo obiettivo; partono e affrontano un viaggio, con tutte le sue fatiche e le sue incertezze, pur di raggiungere una meta.
A guidarli, nella complessità delle strade e nel buio della notte è sempre quella stella; essa indica il cammino, aiuta ad andare avanti, a vincere le incertezze ed il disorientamento.
Hanno una domanda, una domanda sola; e arrivati a Gerusalemme la pongono, senza tanti problemi. Per qualcuno quella domanda è impertinente, quello che annuncia è addirittura pericoloso; per altri è solo l’occasione di sfoggiare la loro erudizione, perché loro la Bibbia la conoscono bene: per altri ancora è, forse, solo sorgente di curiosità…
E passano attraverso le Scritture: tappa obbligata per tutti quelli che vogliono arrivare a Gesù. Hanno qualcuno che li aiuta perché non sono testi a loro familiari; e tuttavia, paradossalmente, proprio coloro che sanno districarsi nella Bibbia non arriveranno al Bambino. Perché? Perché la conoscenza non basta: ci vuole qualcos’altro, ci vuole il desiderio, un desiderio che, come una fiamma, cresce e accende tutta la vita fino a diventare fede e speranza.
Vedono un bambino con sua madre; eppure quello non è un piccolo d’uomo qualsiasi; la stella si è fermata sul luogo dove si trova. Nella luce di Dio ora possono riconoscerlo e lasciarsi afferrare dalla gioia. E lo adorano, si mettono ai suoi piedi, gli offrono i loro doni. Poi affrontano il percorso del ritorno, anche se non sono più come prima…
Benedetta storia dei Magi, che incanta i bambini e conduce i grandi a ripercorrere il loro itinerario di fede e a ringraziare Dio di quest’avventura che cambia la vita.
L’Epifania ci ridà il gusto di cercare e di trovare… Siamo cercatori di Dio perché siamo cercati da lui.
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