La formula che accompagna il gesto d’imposizione delle ceneri ci ricorda questa necessaria presa di coscienza: “Sei polvere, e in polvere ritornerai” (Gen 3,19); la fragilità, la precarietà dell’uomo è la misura dentro la quale devono essere vissuti tutti i nostri giorni, le nostre scelte, le nostre imprese.

L’altro aspetto della Quaresima è espresso dalla formulaConvertiti e credi al Vangelo”; questa formula sottolinea la disponibilità ad intraprendere un cammino di conversione e a lasciarsi riconciliare con Dio (2Cor 5,20), lasciandosi spingere sui sentieri della Pasqua.

«Con questo rito penitenziale sorto dalla tradizione biblica e conservato nella consuetudine ecclesialefino ai nostri giorni, viene indicata la condizione dell’uomo peccatore che confessa esternamente la sua colpa davanti a Dio ed esprime così la volontà di una conversione interiore, nella speranza che il Signore sia misericordioso verso di lui. Attraverso questo stesso segno inizia il cammino di conversione, che raggiungerà la sua meta nella celebrazione del sacramento della penitenza nei giorni prima della Pasqua» (Paschalis solemnitatis n. 21).

Con questo segno riconosciamo di essere bisognosi del perdono di Dio ed esprimiamo la nostra fiducia nella sua misericordia; Egli si getta dietro le spalle i nostri peccati e ci reintegra nella comunione con lui. Il segno della cenere sul nostro capo sia il segno della risolutezza del nostro cammino di conversione nelle scelte del nostro quotidiano, nelle nostre relazioni interpersonali, nella nostra appartenenza alla comunità cristiana.

Signore, ecco le nostre fronti segnate dalle ceneri,
come stipiti delle porte
di coloro che tu stavi per liberare dall’Egitto.

Ecco i nostri cuori segnati dalle ceneri,
quelle delle nostre colpe
bruciate dal fuoco del tuo amore.

Ecco le nostre mani segnate dalle ceneri,
quelle delle nostre violenze
distrutte dalla tua tenerezza.

Ecco i nostri piedi segnati dalle ceneri,
quelle dei falsi idoli
dissolti al roveto ardente della Verità.

La tua colonna di fuoco ha bruciato le spine:
le ceneri renderanno fertile
il terreno pietroso delle nostre aride vite.

Così segnati dalle ceneri
eccoci, Signore, pronti a seguirti,
sulla via ardente che conduce alla Vita.

Alla chiamata della tua bruciante Parola,
noi presenteremo i nostri cuori
e ci convertiremo al Vangelo.

 

Al segno delle ceneri è legata la pratica del digiuno: il Mercoledì delle Ceneri è l’unico giorno, insieme al Venerdì Santo, di digiuno e astinenza, come segno di vera conversione, per affrontare vittoriosamente la tentazione e la lotta contro il male. Il digiuno è anche disponibilità alla condivisione, al dono, apertura all’amore dell’altro, sacramento di Dio.

Condividere con gioia il pane e la vita; questo fa vivere la Pasqua del Signore.

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