La famiglia: il lavoro e la festa

L’incontro mondiale delle famiglie, che si svolgerà a Milano domenica 3 giugno con la presenza di Papa Bededetto XVI è una grande occasione di risveglio per tutte le nostre famiglie, specialmente per quelle cha hanno un po’ perso la strada di casa. Tocca a ciascuno di noi spiegarne a loro la bellezza, invitarli a partecipare a questo gesto che sia un’occasione di ringiovanimento di tutta la nostra Chiesa e anche - ne sono certo con le debite distinzioni - un’occasione di rinnovamento di quell’amicizia civica di cui tutta la nostra realtà umana  ha bisogno».

Il lavoro e la festa sono i due poli della riflessione di questo incontro. Lavoro e riposo festivo costituiscono un diritto fondamentale e insieme un bene indispensabile per gli individui e le loro famiglie: è quanto asserito dall’esortazione postsinodale Sacramentum caritatis. L’uomo e la donna valgono più del loro lavoro: essi sono fatti per la comunione e per l’incontro. La domenica si configura pertanto non già come un intervallo alla fatica da riempire con attività frenetiche o esperienze stravaganti, bensì come il giorno del riposo che apre all’in­contro, fa riscoprire l’altro, consente di dedicare tempo alle relazioni in famiglia e con gli amici e alla preghiera.

È particolarmente urgente in questo nostro tempo ricordare che il giorno del Signore è anche il giorno del riposo dal lavoro. Ci auguriamo vivamente che esso sia riconosciuto come tale anche dalla società civile, così che sia possibile essere liberi dalle attività lavorative, senza venire per questo penalizzati. I cristiani, infatti, non senza rapporto con il significato del sabato nella tradizione ebraica, hanno visto nel giorno del Signore anche il giorno del riposo dalla fatica quotidiana. Ciò ha un suo preciso senso, perché costituisce una relativizzazione del lavoro, che viene finalizzato all’uomo: il lavoro è per l’uomo e non l’uomo per il lavoro. È facile intuire la tutela che da ciò viene offerta all’uomo stesso, che risulta così emancipato da una possibile forma di schiavitù. Come ho avuto modo di affermare, «il lavoro riveste primaria importanza per la realizzazione dell’uomo e per lo sviluppo della società, e per questo occorre che esso sia sempre organizzato e svolto nel pieno rispetto dell’umana dignità e al servizio del bene comune. Al tempo stesso, è indispensabile che l’uomo non si lasci asservire dal lavoro, che non lo idolatri, pretendendo di trovare in esso il senso ultimo e definitivo della vita». È nel giorno consacrato a Dio che l’uomo comprende il senso della sua esistenza ed anche dell’attività lavorativa. [Sacramentum Caritatis, 74]

Se il lavoro è la condizione per rendere possibile la fondazione di una famiglia, poiché questa esige i mezzi di sussistenza, che in via normale l’uomo acquista mediante il lavoro, esso condizionano anche tutto il processo di educazione nella famiglia, proprio per la ragione che ognuno «diventa uomo», fra l’altro, mediante il lavoro, e quel diventare uomo esprime appunto lo scopo principale di tutto il processo educativo. Evidentemente qui entrano in gioco, in un certo senso, due aspetti del lavoro: quello che consente la vita ed il mantenimento della famiglia, e quello mediante il quale si realizzano gli scopi della famiglia stessa, soprattutto l’educazione. Ciononostante, questi due aspetti del lavoro sono uniti tra di loro e si completano in vari punti.

L'altro tema che impegnerà la riflessione dell'Incontro milanese sarà dello del rapporto della famiglia con la festa, con la domenica. La famiglia deve essere gelosa della domenica, «giorno di gioia e di riposo», per come la definisce il Vaticano II nella costituzione Sacrosanctum  Concilium. Deve essere gelosa non tanto della domenica come giorno libero, riposo collettivo, festa di popolo, ma soprattutto come «giorno del Signore», cioè come giorno dell’assemblea eucaristica, da cui parte e verso cui converge (fonte e culmine), in unità di tempo e di luogo, tutta la vita cristiana. Gli altri aspetti della domenica vengono dopo: sono importanti, ma non essenziali. È necessaria alla famiglia l’assemblea eucaristica. La famiglia cristiana organizza la sua vita, educa sé e i suoi figli in modo da poter dare alla messa la precedenza su ogni altro impegno.

L'incontro delle famiglie della Diocesi qui a Scordia vuole essere un momento di preparazione di questo incontro, un momento per mettere questi temi al centro anche delle  nostre famiglie e delle  nostre comunità.

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